Questa è la storia di John Wilson, regista alcolizzato, con una vita densa alle spalle, l’arroganza sempre a portata di mano. E’ la storia di un film, di un kolossal girato in Africa, di attori e troupe e indigeni che vi prendono parte, per volontà propria o loro malgrado.
Cacciatore bianco cuore nero è anche la storia di un continente, dell’Africa selvaggia e delle sue lande sperdute, dei villaggi e di quell’atmosfera primordiale che si avverte in un mondo che avanza, seppur a rilento, con le sue leggi e le sue tradizioni.
Potrebbe anche essere la storia di un elefante questa, magnifica bestia di un’Africa fin troppo sfruttata, e del suo branco.
John Wilson è un uomo difficile da capire, forse impossibile. E’ un uomo alla ricerca di se stesso. Se da una parte i suoi comportamenti possano apparire egoistici e opportunisti, dall’altra non è arduo comprendere che egli sia soprattutto un uomo solo. Un uomo coi suoi difetti e le sue ossessioni, che lo porteranno a rotture e ad altra solitudine.
Come un vero cacciatore John Wilson si spinge nel cuore dell’Africa nera per un unico scopo: la caccia grossa che ha sempre sognato.
Peter Viertel, regista e scrittore, marito dell’attrice Deborah Kerr, dipinge in questo capolavoro un quadro formidabile dell’Africa, in cui la preparazione di un film si trasforma in un’avventura voluta dal regista stesso. John Wilson non dirige soltanto il kolossal che ha in programma, John Wilson è regista della sua stessa vita, punta la macchina da presa dietro di lui e, senza neanche dire “Azione!“, corre avanti per la sua strada. Gli altri possono scegliere se seguirlo o andarsene. Non ha importanza. John Wilson è un uomo che non si lascia impressionare.
Cacciatore bianco cuore nero è divenuto un film, alla cui sceneggiatura prese parte lo stesso autore, prodotto, diretto e interpretato da Clint Eastwood.
- Cacciatore bianco cuore nero
di Peter Viertel (tit. orig. White hunter black heart) - RCS Rizzoli
- 372 pagine
- settembre 1990
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