Ultimo romanzo dello scrittore americano, ritrovato nel suo computer e pubblicato. Non ho mai letto nulla di Crichton e mi aveva incuriosito questo romanzo sia per l’argomento, i pirati, sia perché fosse stato trovato senza che nessuno ne sapesse nulla.
Non sono mai stato molto d’accordo sulle opere pubblicate postume, poiché non possiamo esser certi se l’autore, unico in diritto a decidere della pubblicazione di ciò che ha scritto, avesse realmente finito quel romanzo, lo avesse revisionato, corretto, ecc.
Non ho letto buone recensioni di quest’opera di Crichton, a parte qualcuna. La storia non ha nulla di nuovo da offrire al lettore nel panorama dell’avventura in generale e piratesco in particolare.
Dapprima aveva cominciato ad appassionarmi, poi c’è stato un forte calo dell’attenzione, verso la parte centrale del romanzo, per poi riaccendermi un po’ l’interesse negli ultimi capitoli. Tuttavia la fine è molto scontata, sa di già visto.
Quello che è emerso da questa mia lettura è una mancanza del lavoro di editing sul testo. Ci sono passi troppo affrettati, ci sono scene perfino impossibili.
A pagina 171 il capitano Hunter getta Lady Almont da un’altezza di dieci (10) metri e la donna si fa appena un po’ male alla caviglia. Da considerare che la donna non è un’atleta che ha saltato un’altezza di quel genere, ma è stata letteralmente gettata giù. E Hunter salta tranquillamente. Cadere e saltare dal terzo piano di un palazzo e non farsi nulla.
Una scena del genere non avrebbe dovuto passare inosservata a un editor, ma non avrebbe neanche dovuto passare nella mente di uno scrittore.
È vero che si legge bene, ma è anche vero che questo stile non mi abbia colpito. L’entusiasmo che ho mostrato all’inizio della lettura è andato poi scemando e il giudizio finale, decisivo, è che L’isola dei pirati non sia la storia che è stata annunciata in copertina nell’edizione italiana.
Pura suspense con tantissimi colpi di scena.
La suspense non deve certo mancare in un romanzo d’avventura. Riguardo ai colpi di scena, mi sembra di averne trovato solo uno, verso la fine del libro.
Magistrale, avventuroso, godibilissimo, appassionante.
No, non è assolutamente un romanzo magistrale. Essendo un romanzo d’avventura, non vedo come non dovrebbe essere avventuroso. È godibile, ma non al superlativo. Non è così appassionante come si vuol far sembrare.
Forse leggerò altri romanzi di Crichton, perché vorrei fare un paragone fra questo libro e uno o due fra i primi che ha scritto.
- L’isola dei pirati
di Michael Crichton (Pirate Latitudes) - Garzanti
- 334 pagine
- novembre 2009
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