Abbiamo lasciato Tarzan in una civiltà che non comprende appieno, conscio delle sue potenzialità e della sua posizione sociale. Si muove con disinvoltura in mezzo ad abiti lussuosi, sulle strade affollate, in automobile perfino, ma è pur sempre legato all’ambiente primitivo che ha lasciato.
Dalla giungla in cui era nato e abituato a vivere, lo troviamo adesso in una Parigi che egli stesso definirà più pericolosa della giungla. Già dall’inizio del romanzo, come si conviene in una storia d’avventura, Tarzan si farà dei nemici.
Burroughs non ci delude con questo secondo appuntamento dell’uomo scimmia. Il nostro eroe farà ritorno, come appunto vuole il titolo del romanzo, nella sua amata giungla africana. E da lì cominceranno altre avventure, che lo porteranno nel folto della foresta, in una città misteriosa popolata da misteriosi uomini.
Un altro avvincente episodio del signore della giungla, nuove lotte e nuove peripezie del formidabile personaggio creato da Burroughs: un atteso ritorno che affascina al pari del primo. E come il precedente, il lettore sa, una volta terminata la lettura, che Tarzan vivrà altre, spettacolari avventure, perché dove finisce una sua storia, ne comincia sempre un’altra.
- Il ritorno di tarzan
di Edgar Rice Burroughs (tit. orig. The return of Tarzan) - Newton
- 300 pagine
- ottobre 1999
Altri romanzi di Edgar Rice Burroughs consigliati sullo stesso genere:
- Tarzan delle scimmie
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