Il volume si divide in due parti: una prima con ventisei storie, preceduta da un’introduzione di Guareschi che ci racconta come sono nati i personaggi di Don Camillo e Peppone e come continuano a vivere; quindici storie per l’ultima parte, la prima delle quali in nove capitoli, le storie dell’esilio e del ritorno.
Sono trascorsi cinque anni da quando Guareschi ha pubblicato le prime vicende del fiume, della Bassa, dei duelli all’ultimo scherzo fra Don Camillo e Peppone, ma in queste pagine il sapore della campagna, della gente semplice, il sapore stesso della nostra Italia si sente più forte che mai.
Don Camillo è sempre più deciso a mantenere saldo il suo potere e Peppone, sindaco, a far valere la sua autorità di primo cittadino. Ma sia l’uno che l’altro, ancora una volta, forse più di prima, hanno un bisogno reciproco, che si legge fra le righe, ma spesso è evidente come l’alba che sorge sul fiume.
Capitoli che ci tengono compagnia, che ci fanno sorridere, ma anche commuovere, come “Due mani benedette” nella prima parte o il “Menelik” nella seconda.
E le storie dell’esilio ci rendono Don Camillo ancora più simpatico, più beneamato, perché la gente capisce che il suo prete è unico, che non può fare a meno di lui. Nelle storie del ritorno gli troviamo una carica rinvigorita, perché il prete, Don Camillo, capisce che la sua gente è unica, che ha bisogno di sentirsela attorno, nonostante sia fatta da peccatori.
E’ questo il Mondo Piccolo che ancora una volta ci propone Guareschi, assieme al fiume che scorre con tante storie da raccontare, storie nostrane ma anche storie nostre, perché nelle vicende di Don Camillo c’è tutta la nostra vita, se non vissuta, ancora da vivere.
- Don Camillo e il suo gregge
di Giovannino Guareschi - RCS Libri (collana allegata al settimanale Oggi- vol 2)
- 442 pagine
- agosto 2005
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- Don Camillo
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