Questa storia è apparsa soltanto ai nostri giorni e rappresenta una sorta di romanzo di fantascienza, un’anticipazione dei tempi moderni previsti da Verne.
Il libro è arricchito da un centinaio di note, per lo più esplicative dei tanti personaggi citati dall’autore. Il romanzo è del 1863 ed è ambientato un secolo più tardi.
La trama della storia non compete certo con altre sue opere, che a distanza di più di un secolo sono ancora ristampate e lette, ma non è da sottovalutare la grande intuizione avuta da Verne nello scrivere questo romanzo.
E’ il 1960. Se a qualcuno questa data fa sorridere, a Verne fece pensare. A quel tempo di fantascienza si respirava appena l’aria, soltanto tre anni prima lo Sputnik russo lasciava l’atmosfera terrestre. Erano i primordi dell’era spaziale. Gli inizi degli anni sessanta descritti da Verne sono comunque all’insegna delle scoperte scientifiche e delle innovazioni tecnologiche.
L’elettricità è l’espressione stessa di quegli anni. L’elettricità come simbolo del progresso da una parte e come causa del regresso culturale dall’altra. Ed è questo che Verne vuol sottolineare con le vicende del giovane Michel alle prese con una società ormai spoglia di valori e sapere. Michel è un uomo fuori dal mondo in cui vive, estraneo alla società che avanza inesorabile e senza freni, e vive dissotterrando la letteratura perduta e caduta nell’oblio.
Non è forse, questa Parigi nel ventesimo secolo, la nostra stessa società ipertecnologica, assurdamente sommersa da computer, telefonini, televisori, internet ed ogni ultimo ritrovato della scienza? Non è forse Michel l’uomo odierno che si ribella al caos elettronico in nome della perduta poesia di un classico da leggere o di un angolo di campagna da assaporare?
- Parigi nel XX secolo
di Jules Verne (tit. orig. Paris au XX siecle) - Newton Compton Editori
- 100 pagine
- maggio 1995
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- Ventimila leghe sotto i mari
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