La Bussola d’Oro è un romanzo fantasy non comune, che percorre una strada diversa dal classico cliché a cui siamo abituati.
Se c’è una magia, è quella della narrazione e dell’invenzione. E’ quella di aver scoperto, e plasmato, nuovi orizzonti su cui far muovere i personaggi.
Non c’è una terra fantastica, qui, non vi sono re e regine né cavalieri in armatura. E’ un mondo molto simile al nostro, seppur popolato da strane genti e leggendarie creature.
Lyra, la bambina protagonista, si muove incerta nel mondo degli adulti, perché è nell’incertezza la sua forza, il suo destino, la sua missione, così improvvisa, così incommensurabilmente più grande di lei.
Lo stile narrativo di Pullman guida il lettore sicuro verso la fine del romanzo, verso l’inizio d’un’altra fantastica avventura, verso altri mondi e altre genti da incontrare. Non lo lascia solo, lo tiene al sicuro con il suo daimon, fragile creatura eternamente legata a sé, e con la bussola dagli aghi veloci e dai simboli oscuri, strumento di verità nascoste e sinistre premonizioni.
Alla fragilità e all’innocenza di Lyra Pullman contrappone la forza e l’esperienza dell’orso Iorek, personaggio chiave e simbolo di una giustizia negata. Destini differenti che s’incontrano, vite che si intrecciano e confluiscono nella battaglia finale.
Ma esiste davvero una fine in questo romanzo? O la fine è soltanto l’inizio di un altro capitolo? La trilogia Queste oscure materie ci fa conoscere qualcosa che è rimasto nascosto per anni, un segreto immenso, pericoloso, custodito da sempre e ora finalmente libero di gridare la sua presenza al mondo, di avvolgerlo… come un manto protettivo o come un sudario estremo?
Il segreto è lassù, nel cielo notturno, fra le luci del Nord che guizzano nel buio. Chiudete gli occhi, rilassatevi, e lasciatevi trasportare dalla forza e dalla bellezza della Bussola d’Oro.
- La Bussola d’Oro di Philip Pullman
(tit. orig. His dark materials I: Northern Lights) - 352 pagine
- Salani Editore
- luglio 2007
Queste oscure materie: sito dedicato alla trilogia di Philip Pullman.
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