Dopo oltre dieci anni Terry Brooks torna a scrivere della saga di Landover, pubblicando il sesto volume. Il romanzo è dedicato, come si apprende dal titolo, alla figlia di Ben Holiday e Willow, Mistaya.
Ho preferito acquistare il romanzo in originale, sia per fare esercizio di lettura in inglese, sia per scoprire come scrive l’autore.
Il romanzo scorre, la storia sta in piedi, ma è abbastanza povera. Terry Brooks sfrutta un’idea avuta nella saga di Shannara, quando parlò dei demoni nel romanzo Le pietre magiche di Shannara, ma qui l’adatta alla situazione, modificandola.
Tuttavia non siamo in presenza di una storia complessa e anche il numero di personaggi coinvolti è esiguo: oltre alla protagonista e ai suoi genitori, a due Gnomi Va’ Via (G’home Gnomes in originale), a quella sorta di fauno che va sotto il nome di Haltwhistle, troviamo il Lord di Rhyndweir, un certo Thom e altri due ambigui personaggi.
Terry Brooks introduce qui nuove creature del magico mondo di Landover, oltre a un luogo misterioso che mai prima d’ora era stato menzionato. Riappare anche una vecchia conoscenza.
Ci sono alcuni elementi che rendono interessante la storia, come ci sono punti in cui il lettore viene coinvolto, ma ci sono anche pagine in cui c’è poca azione e scene che in definitiva abbiamo già visto. Ma Terry Brooks riesce comunque a introdurre delle trovate che, se da una parte possono sembrare banali, dall’altra funzionano, poiché il lettore non se le aspetta.
Ci sarà un seguito alla storia. Si scopre alla fine, anche se non viene detto esplicitamente. Ma era naturale che fosse così. Uno scrittore non riesuma dopo dieci anni una saga, se non ha intenzione di volerla continuare.
Nel complesso non è un fantasy memorabile, ma della saga di Landover l’unico veramente bello è stato il primo, originale come storia. Come lettura distensiva va benissimo e come lettura per migliorare l’inglese va anche meglio.
- A Princess of Landover
di Terry Brooks - Ballantine Books
- 2009
- 328 pagine
Speak Your Mind