Roverandom è l’esempio di come, improvvisamente e senza un progetto iniziale, un autore del calibro di Tolkien possa scrivere una fiaba creandola dalla semplice perdita di un giocattolo. Un cagnolino smarrito su una spiaggia dal figlio Michael diviene così l’eroe di fantastiche avventure.
Tanti misteri si celano comunque dietro alla stesura della storia. Supposizioni desunte dal diario di Tolkien si sovrappongono ai ricordi del figlio John, ma nulla di certo ne viene fuori.
Creata nel 1925, fu forse scritta negli anni successivi, contiene illustrazioni dell’autore in bianco e nero e a colori in acquerello.
Roverandom: le avventure di un cane alato. Così recita il titolo in italiano. Un cane trasformato in giocattolo che, attraverso una serie di peripezie, viaggerà in lungo e in largo, sulla terra, nel mare e perfino sulla Luna.
In questo modo Tolkien cerca di leviare le sofferenze del figlio Michael per la perdita del suo cane giocattolo e finisce per scrivere una storia fantastica che si aggiunge alle altre, offrendo al pubblico un altro spaccato del magico mondo che la sua grande fantasia ha saputo creare.
- Roverandom
di John Ronald Reuel Tolkien (tit.orig. Roverandom) - Rizzoli
- 176 pagine
- ottobre 1998
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