Pam è una mamma americana che vive una vita comoda, non ha grandi impegni, problemi e responsabilità e la riempie di contenuti non indispensabili. Acquistare un nuovo cuscino, ricordarsi della bolletta da pagare: questi sono i problemi che deve gestire e che le riempiono l’esistenza finchè non si verifica una tragedia: suo figlio muore.
La primissima parte del libro è forse la più interessante, la descrizione del lacerante dolore che prova questa mamma è coinvolgente, straziante.
Dopo essere precipitata nel nulla Pam sa che deve riscattarsi, deve uscirne e decide di dedicare la sua vita a bambini sfortunati, bambini in pericolo in ogni parte del mondo.
La descrizione del cambiamento è quella di un cambiamento graduale, di un percorso che viene lentamente intrapreso e che coinvolge dapprima soltanto lei e poi anche il resto della sua famiglia. Pam non viene fulminata sulla via di Damasco: scopre un nuovo di vivere piano piano e con la consapevolezza di nuovi valori tutta la suo vita e il suo essere cambiano.
A seguito del cambiamento decide di fondare e gestire un’associazione che si occupa della difesa dei bambini nel mondo che sopravvivono in condizioni disagiata. La seconda parte del libro è un lungo spot di questa meritoria associazione e, probabilmente, la parte meno interessante del libro. Spiegando quali sono stati i sacrifici, anche economici, piccoli e grandi che si è ritrovata ad affrontare e la felicità che le davano Pam promuove la sua associazione.
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