Carnevale è una raccolta di dodici racconti molto particolare. La veste editoriale è ben curata e il libro contiene belle illustrazioni a colori, una per ogni racconto.
All’inizio di ogni storia c’è la parte di un altro racconto, una sorta di introduzione di una o massimo tre pagine, che spezza in un certo senso il ritmo delle dodici storie e le lega allo stesso tempo una all’altra. Da una parte è un intermezzo simpatico, che rende la raccolta ancora più originale, dall’altro la lettura interrotta di questa ulteriore storia non ne facilita la comprensione. Ma può sempre leggersi alla fine come unico racconto.
La singolarità di questa raccolta è la sua omogeneità, caratteristica abbastanza rara in una collezione di racconti. Mi è capitato di leggere diverse raccolte scritte da più autori e l’unico filo che teneva assieme le storie era il genere letterario.
Qui c’è stato un lavoro differente. Ogni racconto è ambientato a Venezia, città regina del Carnevale italiano. Ogni storia parla del Carnevale. Ogni protagonista è una maschera. Soprattutto, c’è stata una gran cura del dettaglio.
Ne nasce un insieme uniforme di racconti che sfrutta questa caratteristica per offrire una lettura armonica e per dipingere un’immagine insolita della città di Venezia, imprimendole una magia dal sapore più antico e nascosto.
Con queste storie gli autori si sono immersi nei segreti di quest’antica città, ne hanno rispolverato le leggende, ne hanno messo a nudo i lati oscuri. Il Carnevale viene visto come una festa che può lasciare segni indelebili nella mente umana. E Venezia, in Carnevale, tira giù la maschera e si presenta al pubblico senza veli.
I dodici racconti di Carnevale
- Negli occhi della vittima: forse una storia intuibile e non troppo originale, ma il racconto è gradevole e l’ho letto con piacere.
- Una sola notte: ben scritto e ben strutturato, anche se a me non piace quel genere narrativo.
- Il sipario strappato: ho avuto un po’ di difficoltà a seguirlo, forse il tipo di narrazione non mi ha preso. L’idea della storia ricorda La musica di Erich Zann di Lovecraft.
- Distorsione: bel racconto, che parte con una vicenda drammatica sfociando poi nell’horror.
- Non dimenticare mai: spaventa già dall’inizio. Strutturato su due piani temporali, il racconto cattura fin dalle prime pagine.
- Carnem levare: un bel racconto di fantascienza, che si snoda anch’esso su più piani temporali. Ma non aspettatevi una fantascienza alla Guerre Stellari, qui è tutto affidato all’intuizione, è una sorta di caccia all’uomo in giro per il tempo e, soprattutto, il finale non è intuibile.
- Tres: inizialmente interessante e scorrevole, secondo me si è perso nella seconda parte, dove la mia attenzione è calata.
- Puzzle di carne: breve e intenso. Un bel racconto horror in cui l’autore ci propone un protagonista diverso dal solito.
- Peste: scritto magistralmente, con un ritmo che tiene legato il lettore alle pagine, la storia affascina subito, sorprende, non dà tregua né alla protagonista né a chi legge.
- Veni etiam: uno dei più belli per me, ma sono di parte perché lo stile di Riccardo Coltri mi cattura. Bella storia che mescola horror e fantastico, come ho già avuto modo di leggere nel romanzo La corsa selvatica.
- La Caìgo: altro bellissimo racconto horror, uno dei migliori, che non si può smettere di leggere. Lo stile è magnetico, la storia scorrevole.
- Giù dai canali: un racconto che spazia fra più generi letterari, dallo spionaggio al fantastico, per chiudere la raccolta. La storia è piacevole da leggere e presenta qualche sorpresa.
- Carnevale di AA. VV.
- Edizioni XII
- 330 pagine
- novembre 2010
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