Siamo al quarto appuntamento con la saga dedicata ai re sassoni, iniziata col romanzo L’ultimo Re, in cui si narra delle vicende di Uhtred di Bebbanburg.
Ancora una volta assistiamo a un racconto, in prima persona, dettato direttamente dalla voce del protagonista, a momenti di un passato oscuro e quasi leggendario.
In questo nuovo capitolo della saga Cornwell fa cantare la spada: Uhtred il guerriero, nemico della Chiesa, pagano, è sempre più forte e la sua spada miete nemici ad ogni colpo.
E’ il viandante dell’ombra, è colui che può muoversi nella notte e decidere della sorte di chi avrà di fronte.
Una saga sempre più avvincente, che capitolo dopo capitolo ci fa amare quella che ancora quasi nessuno chiama Inghilterra. Una ricostruzione storica affiancata da invenzione narrativa che cattura l’attenzione del lettore.
Cornwell, di romanzo in romanzo, si fa più audace. Sembra essere un tutt’uno col suo protagonista, Uhtred, che forte di anni di esperienza di vita e battaglie, affronta il destino e le situazioni con una sicurezza sempre più solida.
E così l’autore: ci parla con un linguaggio chiaro, osando come prima non aveva fatto. E’ come se la sua penna fosse guidata da Uhtred in persona, e non più dal suo genio narrativo.
Siamo coinvolti, noi lettori, nelle vicende dei re sassoni, perché le stiamo ascoltando dalla viva voce di chi le ha realmente vissute, un salto indietro nel tempo e nello spazio che ci lascia immobili e silenti in uno scenario che potevamo solo immaginare.
E la storia non ha ancora fine. La spada di Uhtred dovrà cantare ancora. Il filo della sua spada dovrà ancora arrossarsi del sangue dei suoi nemici. E noi dovremo ancora camminare al suo fianco, muti spettatori di un tempo lontano.
- Il filo della spada
di Bernard Cornwell (tit. orig. Sword Song) - Longanesi
- 378 pagine
- maggio 2009
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