Grande scrittore norvegese, Knut Pedersen, che assunse poi lo pseudonimo di Hamsun. Di umili origini, ha svolto diversi mestieri, dedicandosi tuttavia sempre alla letteratura. Riceve il Premio Nobel nel 1920.
Fame è il primo romanzo breve di questo volume. Un titolo che ci suggerisce la drammatica trama dell’opera. Non la fame collettiva, di un’intera popolazione come siamo abituati a leggere e a conoscere. Ma la fame individuale, vista da chi la sta vivendo in prima persona.
Hamsun ci mostra una Oslo ai tempi in cui era chiamata Cristiania. E’ una città come tante quella in cui si muove il nostro personaggio, scrittore alle prese con la povertà, il freddo, la fame. Scrittore che fatica a vendere un articolo che gli faccia guadagnare qualche corona per sopravvivere.
La storia è questa: la battaglia fra un uomo e la fame, la sua fame, un mostro difficile da vincere. Il realismo in cui viene descritta la condizione del protagonista è sorprendente. C’è il dramma in quest’opera, ma c’è anche la speranza di vivere giorni migliori. Il finale ci lascia con un senso di nostalgia. Ci fa sentire ancora di più il sapore di questo capolavoro della letteratura norvegese.
Con Pan lasciamo il Vaterland, la città, il porto per addentrarci nel Nordland, fra le montagne e le foreste. Il titolo, Pan, è dedicato al dio dei boschi appunto. La storia è quella di un cacciatore, della sua vita, dei suoi amori, del suo epilogo. Una storia del tutto diversa dalla precedente, che ci fa comunque sognare con le splendide descrizioni di quella zona selvaggia e settentrionale della Norvegia.
- Fame Pan.
di Knut Hamsun (tit. orig. Sult – Pan) - Fabbri (collana I Grandi della Letteratura)
- 319 pagine
- 1969
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