Il Visconte di Bragelonne chiude il ciclo aperto da I tre moschettieri seguiti da Vent’anni dopo. Sono particolarmente affezionato a questo libro per due motivi: i primi due romanzi di Dumas li ho letti in gioventù e ho cercato senza esito il terzo per parecchi anni. Dato che non riuscivo a trovarlo il libro mi è stato regalato da una carissima amica con un gesto che mi ha commosso.
Il romanzo purtroppo si è rivelato una delusione. Abituato ai ritmi dei primi due ho faticato a lungo per riuscire a superare gli interminabili capitoli che descrivono la vita in costume a corte, i pettegolezzi, gli amorucci e i peccatucci oltre agli intrighi politici. Sono stati capitoli veramente lunghi. Per il resto ho rivisto con piacere amici della mia infanzia, D’artagnan, Athos, Portos e Aramis. Un po’ invecchiati, certo, ma sempre in forma.
per inciso questo è il romanzo cui ci si ispira quando si parla della cosiddetta maschera di ferro, ovvero del presunto gemello del re Luigi XIV che sarebbe stato rinchiuso dal re sole in una prigione con una maschera di ferro saldata in testa per impedire di mostrare il suo volto a chiunque.
Speak Your Mind