Si dice che La casa sull’abisso abbia influenzato Lovecraft e, leggendolo, non si può certo dubitare di questa voce. L’orrore e l’ignoto sono due componenti essenziali di questo romanzo, componenti che Lovecraft ha portato a livelli inconcepibili.
E’ una storia dell’orrore, dunque? Non del tutto. Se il suo inizio trasuda di mistero e orrore, la storia si fa via via più complessa, seguendo per un buon tratto i binari della fantascienza, in una narrazione onirica densa comunque di drammaticità.
Una sorta di diario in cui il protagonista, chi scrive, riesce a far sentire tutto l’orrore di questa insolita casa, un orrore dettato dall’ignoto, che spaventa perché non ha forma né consistenza. Forma e consistenza che arriveranno, che faranno precipitare il protagonista sconosciuto in un incubo che sembra non avere fine.
La narrazione in prima persona permette di vivere da vicino questa vicenda, una storia nella storia con diverse ambientazioni. Attraverso due protagonisti possiamo vivere questo incubo in due ottiche differenti: da una parte chi viene a conoscenza di questa storia e dall’altra chi la vive realmente.
Sono tanti gli autori in debito con La casa sull’abisso, sia nella letteratura che nel cinema. E leggendo questo romanzo ritroviamo scenari e situazioni ispirati all’incubo creato da Hodgson.
L’abisso sembra già dal nome contenere un mistero e una paura incommensurabili. Racchiude perfettamente l’angoscia che avvolge pian piano il protagonista, trasformando la sua vita in un susseguirsi di interminabili ore di terrore.
Non è solo la casa a essere sull’abisso- come in bilico fra due mondi e due dimensioni- ma è anche la vita stessa dell’uomo, in bilico fra realtà e sogno, fra coscienza e follia.
Hodgson sa trasmettere alla perfezione, col giusto uso delle parole, le sensazioni che invadono il vecchio, che vede la sua vita sgretolarsi attorno a lui, verso una fine lunghissima e lontanissima, nel tempo e nello spazio.
Che ognuno trovi in questo romanzo d’incubo le sue chiavi di lettura. Ma, in qualsiasi caso, non può negare l’attualità del racconto e la sua relazione col mondo in cui viviamo. Anche noi potremmo ritrovarci nella casa sull’abisso e guardare sotto di noi… nell’ignoto.
- La casa sull’abisso
di William Hope Hodgson (tit. orig. The House on Borderland) - Gruppo Editoriale Newton
- 151 pagine
- settembre 2003
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