Romanzo di fantasia o libro illustrato? La storia di Brian Selznick è l’uno e l’altro: un romanzo per immagini, una storia sequenziale che ha il suo inizio e la sua fine in raffigurazioni a matita, in splendidi disegni in bianco e nero che raccontano, muti, un’incredibile vicenda.
La scena si svolge nella Parigi del 1931, un mondo in bianco e nero per chi, come noi, deve osservarlo attraverso fotografie e film d’epoca. E forse è su questo che Selznick ha giocato, ricreando alla perfezione, grazie alle sue illustrazioni e all’uso di foto e fotogrammi del tempo, l’ambiente degli anni ’30.
Una storia profonda, di tristezza e povertà ma anche di riscatto e felicità, quella uscita dalla mente dell’autore, che ha offerto ai suoi lettori un romanzo unico nel suo genere, dove le immagini accompagnano le parole, le parole annunciano le immagini, le immagini si susseguono alle parole in un’alternanza ritmica che rende più veloce e piacevole la lettura.
Una storia di bambini, protagonisti come nei capolavori di Alain-Fournier, Dickens, Twain e Molnar. Una storia dove soltanto i bambini potevano essere protagonisti, fatta di sogni ad occhi aperti, di speranze, di misteri da scoprire.
Hugo Cabret ha un segreto, che è il cuore, anzi la chiave di tutto il romanzo. La sua vita è scandita dagli orologi della stazione, il suo tempo libero occupato da ingranaggi e fughe, il suo sostentamento affidato ad azioni poco pulite ma senza alternative.
E quando il sipario sembra chiudersi sulla sua esistenza, quando il buio sembra oscurare tutto ciò che lo circonda, ecco che avviene il miracolo. Ecco che il buio non è più quello della disperazione e della resa, ma quello di una sala cinematografica.
E’ buio in sala. Sedetevi, il film sta per cominciare. Perché questo romanzo va letto come un film, ogni pagina è un fotogramma che lascia il suo segno, che scorre lungo una pellicola di cellulosa e non di celluloide. Mentre leggete potrete sentire il rumore del nastro che gira e quello del proiettore in movimento. Silenzio. Ecco che un bambino appare grigio nella luminosità del grande schermo. Il suo nome è Hugo Cabret, ha dodici anni e sta per raccontarvi la sua incredibile storia.
La straordinaria invenzione di Hugo Cabret è anche la straordinaria invenzione di Brian Selznick.
Illustrato dall’autore.
- La straordinaria invenzione di Hugo Cabret
di Brian Selznick (tit. orig. The invention of Hugo Cabret). - Mondadori
- 544 pagine
- settembre 2007
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