Un grande romanzo storico dell’autore siciliano ben conosciuto per il suo personaggio Montalbano. Una ricostruzione storica e fantasiosa che trasforma un evento lontano in un capolavoro narrativo.
Ambientata nel 1718 ad Agrigento, anzi più precisamente a Girgenti, come precisa l’autore la storia è più fantasiosa che storica. L’evento storico c’è, ed è quello che vede protagonista il contadino Zosimo, il nostro Re di Girgenti. Una notizia trovata per caso, poi approfondita nel possibile e quindi trasformata in romanzo.
La storia è scritta nel dialetto siciliano che contraddistingue Camilleri, comprensibile quanto pittoresco. E in un romanzo come questo ci fa ancor più ambientare nella Sicilia d’un tempo, nelle case povere dei contadini, nella vita semplice di quei giorni e quei luoghi.
Zosimo diviene una leggenda, un punto fermo per la popolazione oppressa di quel preciso periodo storico, quando la Sicilia passa dalla dominazione spagnola ai Savoia. Persino la sua nascita ha aspetti singolari e leggendari. Un eroe, un mito piuttosto, nato per risollevare le sorti del suo popolo.
Un simbolo, Zosimo, del riscatto popolare. Una sorta di utopia che come una fiamma arde, seppur brevemente, e si spegne nella fredda realtà quotidiana. Ma la vita di Zosimo, e così le sue azioni e la sua saggezza, sono comunque espressione di quella rivalsa. Sono esempio di una speranza di cui il popolo ha bisogno per vivere.
Camilleri ci consegna un’opera unica, che racchiude in sé storia, leggenda e mitologia. Un romanzo che rappresenta la migliore prova letteraria dello scrittore. Un libro da leggere.
- Il re di Girgenti
di Andrea Camilleri - Edizione Mondolibri su licenza Sellerio editore
- 362 pagine
- gennaio 2002
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