Il Mussolini di Paolo Valera non è una vera biografia del Duce, non ne ha lo stampo classico. Valera è un garibaldino, un uomo del 1850 che scrive di Mussolini nel 1924, subito dopo l’attentanto a Matteotti, all’età di 74 anni.
Il libro fu sequestrato dal gerarca Giampaoli e Valera espulso dal partito. C’era forse abituato lo scrittore ad aver grane coi suoi scritti. Nel 1878 il suo libro Milano sconosciuta gli costò un processo, conclusosi con la sua assoluzione e nel 1882 fu di nuovo processato e condannato per altri suoi scritti.
Tonando al Mussolini, il libro di Valera è piuttosto un saggio biografico, non solo di Mussolini, ma anche del Fascismo e dei personaggi che gli ruotarono attorno, come comparse, come protagonisti o antagonisti.
Il suo stile è vivo e tagliente, la sua narrazione è a “pillole”, come egli stesso sottolineerà in due occasioni: pillolizzo per mancanza di spazio. In poco più di 200 pagine Valera, con frasi secche e decise, delinea un movimento, un’idea, un uomo non solo attraverso un’analisi dello stesso movimento, della stessa idea e dello stesso uomo, ma afferra e coglie altri personaggi ed eventi, discostandosi dall’argomento centrale trattato e risultando, spesso, dispersivo.
Così partendo dal parlare di Mussolini nei suoi ricordi, col paltoncino proletario, dal bavero rialzato, Valera passa a narrare di Augusto Blanqui, di Filippo Corridoni, di Tomaso Monicelli, per sua mano o riportando gli articoli scritti da Mussolini.
Frammenti di storia, come l’assassino di Matteotti, la distruzione della sede dell’Avanti!, la Marcia su Roma, la presa del potere e la formazione del governo fanno da intermezzo, attraverso giudizi troppo affrettati e fin troppo di parte.
Valera parla e sparla poi del poeta Gabriele D’Annunzio, facendolo apparire come autore di poco conto. E’ quindi la volta di Francesco Crispi, di cui tratta riportando gratuiti pettegolezzi d’epoca. Quindi passa a Filippo Turati, Enrico Ferri, Carlo Bazzi.
Conclude con Mussolini, anticipandone le gesta e gli intenti. Con un Finale conclude questa sua non-biografia di Mussolini, frammentaria, personale, fatta di pensieri veloci e spesso mal amalgamati fra loro, uniti nella rilegatura del volume piuttosto che nel contesto storico-politico.
- Mussolini
di Paolo Valera - Il Melangolo
- 204 pagine
- ottobre 1995
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