Ho acquistato questo libro perché da tempo volevo leggere Danilo Arona, considerato un maestro dell’horror. Ne ho approfittato perché è da poco uscito il suo ultimo romanzo, Malapunta, l’opera ritrovata dello scrittore suicida Morgan Perdinka.
Di Perdinka si parla abbondantemente nel romanzo L’estate di Montebuio. Possiamo dire che sia lui il protagonista, anche se in realtà Danilo Arona è riuscito a scrivere un romanzo dove il vero protagonista sia l’orrore puro, il Male che si annida là dove proprio non te l’aspetteresti.
Un inizio particolare, quello della storia che ci racconta Arona. Frammenti storici che solo apparentemente sembrano scollegati. Si torna indietro nel tempo al terzo secolo dopo Cristo, si salta alla Seconda Guerra Mondiale, si approda agli anni ’50 e infine ai ’60 e poi ai giorni nostri, periodi in cui è ambientato il romanzo.
Ma il lettore capisce ben presto che qui, ne L’estate di Montebuio, tutto è collegato, da fluidi e miasmi che ti restano dentro, da energie astrali che provengono dal cuore dell’universo, da riti pagani che si tramandano in silenzio da anni.
Pagina dopo pagina la storia ti prende e non ti molla. Pensi che, forse, è meglio non leggere questo romanzo la sera o, peggio, la notte, quando potresti domandarti che cosa è quel brusio che senti, quel buzz che ritroverai così spesso nelle vicende complicate di Morgan Perdinka.
L’estate di Montebuio è una storia del terrore che colpisce per la sua complessità. Un horror che ritrova le sue radici nella paura siderale decantata tante volte da Lovecraft. Qui l’ignoto però prende davvero forma, recita una sua parte nel tutto, pulsa di vita propria e diviene protagonista.
Danilo Arona mette in campo il Male senza mezzi termini. Non lascia nulla all’immaginazione del lettore. Il Male e il suo orrore sono là, partecipi della vita dei personaggi e il lettore deve farsene una ragione.
Le scene descritte sono così vivide e dettagliate che, senza mai scadere nello splatter, rendono alla perfezione il dolore e lo spavento, l’agghiacciante verità che si nasconde a Montebuio. Il lettore riesce a viverle, a essere presente in quelle strade e fra quelle montagne dove vivono entità sconosciute e demoniache.
L’estate di Montebuio è anche un giallo, tinto magari del nero del Male. Ben delineate le scene delle indagini da parte dei carabinieri, scorrevoli e godibili. Un piccolo tassello poliziesco che si inserisce in un più vasto puzzle dell’orrore. Ma che dovrà fare i conti con qualcosa che non può essere indagato.
Grande padronanza del linguaggio, precisa documentazione, ottimo intreccio. Queste sono le qualità che ho riscontrato leggendo L’estate di Montebuio di Danilo Arona, un romanzo che non si dimentica facilmente.
Né il suo continuo buuuuuzzz che ancora ti rintrona nelle orecchie, mentre osservi il muro che hai di fronte cambiare forma…
- L’estate di Montebuio di Danilo Arona
- Gargoyle Books
- 486 pagine
- maggio 2009
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