Se n’è parlato tanto. Brian Keene è uno scrittore ben conosciuto per il suo genere, l’horror, e ha pubblicato un buon numero di romanzi. In Italia è uscito per la prima volta quest’anno, a fine febbraio.
Il romanzo è del genere apocalittico. Il New York Times lo definisce post-apocalittico, ma qui siamo nel bel mezzo dell’apocalisse. Quando tutto è cominciato. Da una pioggia che non smette di cadere da giorni.
Narrato in prima persona – e non soltanto dal protagonista – il romanzo riesce a catturare il lettore grazie alla forza narrativa di Keene. In realtà potremmo anche scrivere che non esiste un vero protagonista, o che i veri protagonisti sono i vermi. Qui siamo di fronte a una sorta di lavoro di gruppo, una serie di personaggi – tre, a essere precisi – che racconta la sua storia: il vecchio Teddy, Kevin e Sarah.
Una storia dal sapore fantastico, più che horror. Ma gli elementi fantastici – e mitologici, anche – sono introdotti da Keene quasi col contagocce. Misura perfettamente le parole per introdurre il lettore all’incredibile che starà per vivere.
E questo incredibile risulta più che reale, proprio perché il lettore riesce a viverlo assieme al protagonista. Direi che questa è la vera forza del romanzo. Se uno scrittore riesce a far passare qualcosa di impossibile come un evento vero, allora è riuscito nel suo lavoro.
La storia in sé procede senza rallentare mai la lettura. Questo è un altro pregio del romanzo. Nonostante il cambio di ambientazione, di scena, nella parte centrale del libro, il ritmo non perde colpi e si continua a leggere per sapere cosa accadrà nella pagina successiva.
C’è comunque qualcosa ne I vermi conquistatori che mi ha lasciato confuso e non mi ha convinto del tutto. Ed è quel cambio di scena, è la presenza di elementi non completamente attinenti alla storia, è il finale che, forse, lascia presagire un seguito.
Al di là di queste ultime considerazioni, che ho ampliato nel mio articolo Critica a I vermi conquistatori di Brian Keene sul mio blog Penna blu, il libro appassiona, si legge velocemente, conquista, anche. Ho controllato la versione originale e ho visto che la traduzione è fedele, molto fedele.
Un libro da leggere per chiunque ami il fantastico in generale e le storie apocalittiche. A me è piaciuto, fatte le riserve a cui ho accennato sopra. Piaciuto ma non soddisfatto, potrei dire.
- I vermi conquistatori
di Brian Keene (tit. orig. The Conqueror Worms) - Edizioni XII
- 312 pagine
- febbraio 2011
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